30/04/13

Hai Mai Notato...




Hai mai notato che spesso puoi imparare molto di più sulle persone - su come si sentono,  su come ci si sentirebbe  ad essere loro - ascoltandole tossire o fare uno di quegli innumerevoli rumori interni, piuttosto che starle a guardare per ore? A volte  se una persona singhiozza, soprattutto se non le hai prestato molta attenzione, hai l'improvvisa sensazione  di essere dentro di lei. Sai come si sente nei piccoli aspetti di cui non parla mai, aspetti che sono indescrivibili ad un'altra persona e devono essere realizzati attraverso quel tipo di INTUIZIONE

(Have you ever noticed that you can often learn more about other people - more about how they feel, how it would feel to be them - by hearing them cough or make one of the innumerable inner noises than by watching them for hours?  Sometimes if another person hiccups , particularly if you haven't been paying much attention to him, you get a sudden sensation as if you were inside him - You know how he feels in the little aspects he never mentions, aspects which are, really, indescribable to another person and must be realized by that kind of INTWOITION )



Elizabeth Bishop a Donald E. Stanford, 5 marzo 1934



Con queste parole si apre THE CALL in INTWOITION un brano che quasi mi verrebbe la tentazione di chiamarlo brano-mondo ( ricordando le opere-mondo di Franco Moretti) per quanto significhi e per quanto  ci sia dentro.  Un brano-mondo senza pretese, che nasce e si manifesta come testimonianza di un'urgenza, forse. Quella di assecondare un flusso, Musicale? Linguistico? Onirico? Personale? Collettivo? Forse, anche. THE CALL è una celebrazione dell'anche. Uno stream of consciousness? Talvez, meus amigos. Sicuramente risuona meglio al canto di un e, anche, altresì, ancora e meno al suono di congiunzioni avversative - disgiuntive. 
Perchè Elizabeth Bishop? Questa poetessa che nella maggior parte dei casi viene definita "essenzialmente visiva" ( dai manuali di storia della letteratura americana a Octavio Paz ) riserva, ad una lettura ad alta voce, sorprese. E questo estratto capitatomi sotto gli occhi mentre sbirciavo il libro delle sue lettere conferma la presenza di una Elizabeth Bishop non solo visiva ma anche molto acustica. D'altra parte se andate a scavare nella sua biografia e nel suo corpus   letterario ( poesia e prosa) troverete un episodio acustico fondante : il grido di sua madre che , di li a poco, sarebbe stata internata in un ospedale psichiatrico. 

A scream, the echo of a scream, hangs over that Nova Scotian village. No one hears it; it hangs there forever

In the Village, Elizabeth Bishop

L'ho messa all'inizio di THE CALL per tanti motivi , perchè trovo brillante  l'accento sulla dimensione acustica piuttosto che su quella visiva delle relazioni. Poi perchè a Bishop mi lega la comune lentezza : era risaputo che lei non riuscisse a seguire i ritmi produttivi che le venivano richiesti negli Stati Uniti. Rimetteva mano alle sue poesie anche dopo anni, sapeva che c'era un processo di trasformazione nel tempo e che neanche la scrittura poteva fermarlo. E cosi finisce in Brasile, apparentemente per caso...una reazione allergica dopo aver mangiato una noce di Cajù che la costringe a rimanere più del previsto  Poi l'incontro con la sua compagna Lota de Macedo Soares. Tutti piani disposti dal destino per ritrovarsi a vivere in un paese, il Brasile , che le consentì quella distanza necessaria al racconto, al rimettere mani ai ricordi troppo personali. In Brasile, Elizabeth Bishop ricorda e mette in scrittura la sua vita, i cocenti ricordi.
 Lei, così prepotentemente timida che aveva imparato bene a nascondersi dietro i trucchetti della scrittura. La stessa della celebre ONE ART in cui sembra voler suggerire che l'arte di perdere e quella di scrivere sembrano quasi un'unica cosa.    
La potenza del Brasile.

Ma volete sapere la cosa più divertente? Nonostante  tenessi a mente questa lettera da anni, letta e riletta, solo dopo averla registrata  mi sono resa conto che alla fine conteneva la parola INTUITION , titolo che avevo  scelto da tempo per il nuovo cd. Ci credete?






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